martedì 1 aprile 2008

Shaktipat (o quel che sia)



Sempre durante gli anni della scuola ho avute altre esperienze grazie alla meditazione. Una di queste è avvenuta nella mia camera e il ricordo è ancora ben vivido nella mia mente. Era un giorno senza scuola e avevo la casa tutta a disposizione visto che i miei erano fuori. Era il periodo in cui meditavo di più, appena avevo la possibiltà mi mettevo in pratica. Mi appoggiai alla parete libera di fronte alla porta, a quel tempo non riuscivo ancora a sostenere bene la colonna eretta per troppo tempo senza appoggiarmi da qualche parte. Chiusi le tapparelle e la porta della camera, l'unica luce che arrivava era attraverso il vetro opaco della porta. La stanza era più che in penombra, iniziai a meditare. Come nella precedente esperienza il tempo si era fermato, per il mio orologio mentale erano passati all'incirca dieci minuti mentre in realtà erano passate più di due ore. Però la cosa che diciamo mi "sconvolse" fu che al termine della meditazione i miei occhi si aprirono automaticamente di scatto, vidi nel riflesso della porta un "flash" di un azzurro elettrico percorrere dall'alto verso il basso tutta la lunghezza e la larghezza del vetro e tutto questo sopra di me. Fu una strana sensazione, era stato come ricaricarsi ma con qualcosa di "fresco", non so come spiegarlo. Era come stare sotto una cascata di acqua fresca ma senza l'impatto del freddo sulla pelle, era stato rigenerante. Quando uscii dalla stato di calma in cui mi trovavo per via della meditazione, chiamai subito il mio amico e fece appena a rispondere che già mi ero autoinvitato a casa sua (ci erano abituati, ormai mi avevano acquisito come figlio adottivo :) ). Gli raccontai quello che mi era successo, mi suggerì di parlarne con il padre. Uomo molto interessante, un'uomo di chiesa (cattolico attivo) ma con un 'apertura mentale impensabile, mi è capitato più volte di beccarlo con libri riguardanti la cabala o sui vari guru e altre cose simili (anzi a proposito mi dovrei far restituire anche qualche libro anche se ora non mi interessano più). Ne parlai con lui, mi chiese un po' di cose tra cui il colore e la direzione del flash. Mi stava preoccupando, avevano un senso il colore e la direzione ? Ci lasciò nella stanza del figlio e andò nella sua, tornando dopo 5 minuti e dicendomi " E' energia!". Mi liquidò così, dicendomi di chiedere al nostro professore di fisica visto che ci aveva iniziato lui alla meditazione. Il giorno dopo aspettai impaziente la fine delle lezioni e insieme al mio amico andammo dal professore. Spiegai di nuovo quello che mi era accaduto ed anche la chiacchierata con il padre del mio amico. Il professore mi disse che si, quella era energia, era Shaktipat. Mi spiegò che quel tipo di energia viene data da un guru ai propri allievi che lo richiedono per il risveglio.

http://www.siddhayoga.org/glossary-siddha-yoga.html#sadGuru

Mi disse che qualche volta avveniva anche spontaneamente e che ora ero senza destino. Chiesi in che senso ero senza destino, mi disse che il mio futuro non era stato scritto, mi ero liberato. Ancora oggi mi riesce difficile comprendere quelle parole, sembrano prese da un film di serie z. Cosa vuol dire, che ognuno ha già un percorso determinato? Liberato da cosa, dalla rete del destino?
Le mie domande sono ancora senza risposta.

2 commenti:

Zret ha detto...

L'etere è azzurro.

Ciao

Il Cercatore ha detto...

Ciao Zret, si l'etere è azzurro, ma non sono così convinto che fosse solo quello. Poi dipende a quale tipo di etere ti riferisci :) Se c'entra qualcosa Aristotele...